Ci ha lasciati all’improvviso, ieri notte, a Salerno, città dove attualmente il genero è Prefetto e dove risiede la figlia Jessica, che era andata a trovare per le feste. Era Presidente e Fondatrice dell’Associazione che riunisce tutte le famiglie delle Forze dell’Ordine e della Magistratura vittime del terrorismo, impegno iniziato dopo la morte del marito ucciso a Firenze nel 1978 dai Terroristi di Prima Linea.
Mariella Magi, vedova dell’Agente Fausto Dionisi, se ne è andata a soli 68 anni (avrebbe compiuto gli anni il prossimo 29 gennaio), a meno di tre settimane circa dall’appuntamento che l’avrebbe vista rivivere, il prossimo 20 gennaio a Firenze, come accadde nel 1978, l’uccisione, da parte dei Terroristi di Prima Linea, del marito, l’Agente di Polizia Fausto Dionisi, Medaglia d’Oro al Valor Civile e Medaglia d’Oro Vittima del Terrorismo, barbaramente trucidato da una raffica di mitra in via delle Casine durante un agguato dei terroristi al carcere de Le Murate.
La morte è avvenuta a Salerno, dove attualmente risiede la figlia, anche lei in Polizia, e moglie dell’attuale Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, già in servizio a Firenze, Pisa, Lucca; la morte è avvenuta a mezzanotte per una complicazione sanitaria.
Mariella sarà sepolta a Firenze assieme al marito Fausto nella tomba di famiglia presso il cimitero comunale di Peretola.
La Vice Presidente dell’Associazione Memoria, Silvana Perrone, vedova Graziosi, ancora sbigottita per la notizia di questa mattina ricorda come “con la perdita di Mariella Magi Dionisi, tutti noi dell’Associazione perdiamo non solo la colonna portante, ma una amica e confidente, che tanto si è spesa in questi quasi 40 anni di attività a portare avanti il ricordo di tutti i nostri cari, morti sotto il piombo dei terroristi e soprattutto nel cercare di avere giustizia e riconoscimenti da parte dello Stato per i nostri figli rimasti senza un padre perché hanno garantito la sicurezza dei cittadini e dello Stato. Le volevo bene, come tutti coloro che l’hanno conosciuta per questo suo instancabile impegno”.
“I terroristi – diceva sempre Mariella Magi Dionisi nelle varie interviste e dichiarazioni che gli venivano richieste dalle varie redazioni ogni qualvolta uno di loro ridiventava protagonista della cronaca, ritornando sotto la luce dei riflettori – dovrebbero fare un passo indietro, hanno parlato anche troppo in questi anni. Loro hanno ancora una possibilità di vita, i nostri cari no. Qualcuno se lo vuole ricordare questo? Non ci sono sentimenti di vendetta nella memoria. C’è la richiesta di verità e di giustizia, perché troppo spesso non abbiamo avuto né l’una né l’altra. I nostri morti, e noi con loro, hanno dovuto subire per molti anni una sottile, persistente forma di violenza contenuta nella dimenticanza e nell’oblio in cui ci avevano relegato e che abbiamo continuato a subire per più di 40 anni, in silenzio, pur non avendo mai cessato di credere nelle Istituzioni, magari essendo noi lo Stato più di quanto lo Stato lo fosse con noi. Abbiamo affrontato processi, con avvocati pagati da noi (per noi non c’era la possibilità del gratuito patrocinio come per i terroristi), processi dai quali non abbiamo avuto né verità certe né certezza della pena e della giustizia (sono stati liberati sin da subito, scrivono sui giornali, sono presidenti di associazioni umanitarie, eletti anche in Parlamento…). Questo ci ha ferito, offeso, umiliato, annichilito, quasi quanto i colpi che hanno assassinato i nostri cari…Sono stati anni in cui molti tra i politici, uomini di cultura e dell’arte, associazioni umanitarie, mass-media hanno sempre gareggiato nell’occuparsi dei “poveri terroristi”, addirittura per aiutarli, soccorrerli e validarli, anche politicamente. Mai nessuno di essi si è però sognato di venire a vedere come stavano crescendo quei bimbi nati senza un padre, bimbi che muovevano i primi passi nella vita senza una mano alla quale stringersi e dalla quale chiedere e ricevere affetto. Cosi come non si saneranno mai, nella maniera più assoluta, le veloci attenzioni a favore dei terroristi: dal 1978 ad oggi ben 10 leggi sono state emanate (la famosa legislazione premiale) a loro favore, mentre solo 2 per le vittime!”.
Oggi l’Italia perde una donna e madre coraggiosa, amica fidata e seconda mamma per i tanti figli che hanno perso il loro padre per colpa dei terroristi.
Per questo suo impegno ultra quarantennale era stata insignita nel 2007 della onorificenza di Cavaliere della Repubblica e poi, nel 2013, per espressa nomina del Presidente della Repubblica di Ufficiale al Merito.
Mariella Magi Dionisi si era anche impegnata in politica, come Consigliera di quartiere per il Partito Socialista a Firenze, mentre professionalmente aveva iniziato come insegnante, crocerossina nella CRI, giornalista, per finire la sua carriera come dirigente dell’Autorità di Bacino del fiume Arno all’epoca del Prof. Raffaello Nardi, anche lui recentemente scomparso a luglio scorso.