L’Associazione “Memoria”, che raggruppa i familiari (vedove e figli) dei Caduti per fatti di Terrorismo delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, appena ha appreso il 6 febbraio 2003 del voto positivo della I Commissione della Camera per la proposta di legge Boato per la grazia ai detenuti e della discussione della stessa in Aula a Montecitorio, ha scritto una lettera aperta al Governo e ai Deputati.
LETTERA APERTA AL GOVERNO E AI DEPUTATI
Abbiamo appreso del voto positivo della I Commissione della Camera per la proposta di legge Boato per la grazia ai detenuti e della discussione della stessa in Aula a Montecitorio.
Comprendiamo benissimo che non è valida solo per il Sig. Sofri: ne potranno beneficiare tutti quelli che hanno ucciso, assassinato, creato lutti, dolore, sofferenze, hanno fatto crescere bambini senza padre.
Strano (voluto?) destino: lo stesso giorno si è discusso in Aula della proposta di legge per le vittime del terrorismo: ancora una volta faccia a faccia carnefici e vittime!
E ancora una volta le vittime si sono viste respingere i loro diritti: per loro non si sono voluti trovare accordi e così ancora una volta hanno dovuto soccombere, essere umiliate e dimenticate!
Le Istituzioni in cui crediamo, per difendere le quali i nostri cari si sono fatti assassinare si occupano ed antepongono i bisogni dei poveri terroristi a quelli degli assassinati!
Ogni giorno “magnificate” la guerra al terrorismo e dimenticate chi in Italia l’ha fatta davvero!
Avete preso impegni nelle sedute della Camera e del Senato, ci avete scritto che avreste pensato ai nostri morti!
Invece vi siete dimenticati dei caduti in Italia nella guerra al terrorismo; caduti in servizio, comandati e non volontari, che hanno contribuito a far sì che il nostro Paese possa oggi permettersi di aiutare gli altri paesi.
Uomini in divisa come quelli caduti in Iraq, uomini coscienti del fatto che il loro essere servitori dello Stato li avrebbe portati al sacrificio estremo, ma che, coscientemente, lo hanno scelto per contribuire a far continuare a sopravvivere in Italia libertà, democrazia, legalità.
Fino all’ ultimo abbiamo sperato che ci fosse coscienza e intelligente sensibilità in ognuno di voi che ci rappresentate a livello istituzionale!
Adesso, come giustificate la mancata attenzione nei confronti delle vittime contrapposta a quella che avete offerto per prima a chi ha creato tanti lutti?
IL consigliere, facente funzioni del Presidente
SILVANA PERRONE GRAZIOSI
Roma, 6 febbraio 2003