AGENZIA NAZ DI STAMPA ANSA del 19/1/2010: Terrorismo, Vedova Dionisi a Maroni cercate i latitanti

ANSA

 TERRORISMO:
VEDOVA DIONISI A MARONI,
CERCATE I LATITANTI

MARITO FU UCCISO DA PRIMA LINEA IN ASSALTO A CARCERE FIRENZE (ANSA) – FIRENZE, 19 GEN – Mariella Magi, vedova di Fausto Dionisi, l’agente di polizia ucciso a 23 anni, il 20 gennaio 1978, a Firenze da un commando di Prima Linea durante un tentativo di evasione dal carcere delle Murate, ha scritto al ministro dell’Interno Roberto Maroni per chiedere che lo Stato non cessi di cercare i terroristi latitanti. La lettera coincide con il trentaduesimo anniversario dell’uccisione del marito. “Io – scrive Mariella Magi – vedova di un agente di polizia ucciso dai terroristi avrò prima o poi il diritto di vedere in faccia chi ha materialmente fatto fuoco su mio marito? E’ il caso di Franco Coda condannato all’ergastolo ma latitante da 32 anni. Fuggito in Sudamerica e a Cuba, di fatto è sparito nel nulla e apprendo che la sua famiglia ha ottenuto la dichiarazione di morte presunta”. Coda, secondo la ricostruzione dei processi come riporta la vedova, faceva parte del commando che sparò su Dionisi e sarebbe stato sparato da lui il proiettile che uccise l’agente. Nel 2008 Coda è stato dichiarato ‘morto presunto’ dopo una richiesta dei parenti per risolvere una questione ereditaria. “Vorrei, signor ministro – scrive Magi – che così come si combattono e si scovano molti mafiosi latitanti, altrettanto si riuscisse a fare con i terroristi latitanti. Non basta una burocratica sentenza di un tribunale civile a chiudere una vicenda di sangue rimasta per troppo tempo dimenticata. Chiedo, anche a nome dei familiari delle troppe vittime innocenti del terrorismo di non chiudere per sempre il caso Franco Coda ma di arrivare una volta per tutte all’accertamento della sua sorte”. La vedova di Fausto Dionisi fa anche notare che “ci sono stati processi nei tre gradi di giudizio, la giustizia ha fatto il suo corso ma il vero ergastolo è stato interamente applicato a Fausto e ai suoi familiari”. (ANSA).