Il 16 marzo 1978 è per l’Italia una delle pagine più nere del dopoguerra in quanto 38 anni fa le Brigate Rosse assalirono a Roma, in via Fani, l’On. Aldo Moro e la sua scorta, uccidendo tutti i 5 addetti alla sicurezza dello statista della Democrazia Cristiana: i 2 Carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci a bordo della Fiat 130 in cui viaggiava Moro e i 3 poliziotti a bordo di un’Alfetta, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.
Le Brigate Rosse in un solo momento non uccisero solo i 5 addetti alla sicurezza, ma distrusserro 5 famiglie – fatta di genitori degli uccisi, mogli e figli, fratelli e sorelle – a cui poi si sarebbe aggiunta quella dell’On. Aldo Moro.
Quella mattina in Parlamento doveva essere presentato il nuovo Governo di Giulio Andreotti, che doveva aprire la stagione del compromesso storico tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano
Il sequestro, durato 55 giorni, e l’assassinio di Aldo Moro, è stato un atto terroristico senza precedenti per tutta l’Europa e ha rappresentato il culmine della stagione del conflitto tra le Brigate Rosse e le istituzioni democratiche.