Album fotografico delle varie Giornate Nazionali Vittime Terrorismo 2008/2014

Album fotografico con alcune foto delle varie Giornate Nazionali Vittime Terrorismo celebrate il 9 Maggio dal 2008 al 2014.

Per vedere la foto più grande basta cliccarci sopra.

QUIRINALE GIORNATA 9 MAGGIO 2008

 

 

 

 

 

 

 

QUIRINALE GIORNATA 9 MAGGIO 2009

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2009

9 maggio 2009 (3)

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2009 (6)

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2009 (8)

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2009 (5)

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2009 (4)

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2009 (7)

 

 

 

 

 

 

 

QUIRINALE GIORNATA 9 MAGGIO 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2011 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2012

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2013 (2)

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2013 (4)

 

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2013 (5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2013 (3)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2014 (3)

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

9 maggio 2014 (4)

Incontro Presidente Repubblica Napolitano con giovani su Terrorismo raccontato dai ragazzi

Incontro del Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, all’iniziativa “Il terrorismo raccontato dai ragazzi” del 23 maggio 2014.

Libri: Per le vittime del terrorismo nell’Italia repubblicana

copertina vittime terrorismo presidenza repubblica

“Un omaggio” di Giorgio Napolitano
Volume “Per le vittime del terrorismo nell’Italia repubblicana”,
in occasione del primo “Giorno della memoria”,
edito dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

Per scaricare gratuitamente il pdf dell’intero volume cliccare qui


UN OMAGGIO
di Giorgio Napolitano

Nel riconoscere il 9 maggio, anniversario della barbara uccisione dell’onorevole Aldo Moro, quale “Giorno della memoria”, “al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice”, il Parlamento italiano contemplava anche l’organizzazione di pubbliche cerimonie commemorative, di “momenti di ricordo dei fatti e di riflessione” (cito i passaggi essenziali del testo della legge istitutiva) che avessero per fine “di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche”.

È opportuno ricordare questo testo, scaturito da un ampio e approfondito dibattito e approvato quasi all’unanimità, nel momento in cui ci si accinge a dare inizio a un tale “momento di ricordo dei fatti e di riflessione”.

Questa pubblicazione è solo un contributo parziale alla prima celebrazione del “Giorno della memoria” voluta dal Parlamento. Essa non abbraccia tutte le vicende e le figure cui intesero riferirsi i proponenti della legge istitutiva, e in particolare quelle degli italiani caduti all’estero nel corso di missioni volte a colpire il terrorismo internazionale.

Ci siamo più specificamente proposti di colmare un vuoto, richiamando nomi e volti – purtroppo poco ricordati negli ultimi tempi e rimasti in larga parte sconosciuti ai più giovani – di vittime delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche, nel quadro di eventi tragici nella storia della nostra Repubblica, di cui le nuove generazioni non hanno memoria diretta. Ci siamo cioè proposti di rendere omaggio, nel modo più solenne, a tutti coloro – fossero essi semplici cittadini, umili e fedeli servitori dello Stato, o protagonisti della storia repubblicana, come lo fu l’onorevole Aldo Moro – che in quel contesto pagarono col sacrificio della loro vita i servigi resi alle istituzioni repubblicane.

Ci inchiniamo, più in generale, dinanzi ai caduti, in qualsiasi occasione, per la Patria, per la libertà e per la legalità democratica. Accomuniamo dunque nello stesso sentimento di riconoscenza le vittime dello stragismo, del terrorismo e della mafia, perché si tratta di persone che hanno tutte dato la vita per il bene della Repubblica. Noi non dimentichiamo, non vogliamo che venga mai dimenticato, il nostro debito nei loro confronti.

La battaglia contro la minaccia terroristica, da qualunque parte provenisse, fu vinta grazie al sacrificio – tra gli anni ’60 e ’80 dello scorso secolo – di coloro i cui nomi sono qui ricordati. Si è scelto il giorno dell’assassinio dell’onorevole Aldo Moro come il più emblematico di quella stagione di durissime prove. Sono rimaste impresse nel mio animo le tensioni di quelle sconvolgenti giornate, e innanzitutto le immagini degli uomini della scorta dell’onorevole Moro, che vennero trucidati nell’azione mirata al sequestro del Presidente della Democrazia Cristiana, personaggio chiave delle vicende politiche di quel tempo. Si è scelto il triste giorno del 9 maggio perché quella data, e quei tragici eventi del 1978, richiamano simbolicamente anche il momento in cui tutte le forze politiche, senza eccezione alcuna, si unirono nella resistenza a quello che era e voleva essere un attentato “al cuore dello Stato”, come allora si disse.

Fu grazie a questo spirito unitario, alla coesione dimostrata di fronte alla sfida terroristica, che questa venne sconfitta. Lo stesso rapimento e infine l’uccisione di Aldo Moro segnarono il principio della fine delle Brigate Rosse, che si resero responsabili di quel crimine.

Ci auguriamo che questa pubblicazione risponda alle aspettative di tante famiglie la cui vita venne spezzata e che meritano rispetto e solidarietà.

Roma, 09/05/2008

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copertina vittime terrorismo presidenza repubblica

Papa Francesco: “Il Terrorismo è una follia, sa soltanto uccidere”

Papa Francesco

In suo discorso ufficiale del 18 luglio 2014 Papa Francesco ha parlato anche del Terrorismo, definendolo “una follia”.

“Il terrorismo è una follia. – ha affermato Papa Francesco – Il terrorismo sa soltanto uccidere, non sa costruire, distrugge. Sono vicino a tutti coloro che hanno avuto le vite stroncate, le speranze distrutte, rovinate”.

“(…) A rischio di cadere in un luogo comune, lo ripeto: abbiamo bisogno di piangere. Siamo molto inclini ad archiviare le cose, a non farci carico delle storie, delle sofferenze, delle cose che potevano essere belle e non lo sono state. Per questo ci costa tanto intraprendere la strada della giustizia, per affrontare i danni che tale tragedia ha inflitto alla società. Con la mia vicinanza e la mia preghiera per tutte le vittime, oggi esprimo anche l’aspirazione alla giustizia. Si faccia giustizia”.

L’occasione di queste parole forti, quanto attente e precise, del Pontefice sono state pronunciate in occasione del ventesimo anniversario dell’attentato contro la sede dell’Amia, Associación Mutual Israelita Argentina, a Buenos Aires, avvenuta il 18 luglio 1994, che causò 85 vittime ed oltre 200 feriti.

Presidente Napolitano: “stagione terrorismo,stagione terribile da non dimenticare”

Napolitano 2

Intervento del Presidente Napolitano all’incontro con una rappresentanza di allievi degli Istituti di formazione della Polizia nel 162° anniversario di costituzione della Polizia

Innanzitutto vorrei dare atto al Capo della Polizia, prefetto Pansa, degli sforzi che sta compiendo, dei risultati che sta ottenendo e dei propositi che oggi ha espresso: e in particolare, l’impegno a sancire nuove regole di comportamento per i reparti e gli agenti in servizio di ordine pubblico è, a mio avviso, un annuncio molto significativo. Il dottor Pansa ha perfettamente ragione : ci troviamo di fronte a sviluppi nuovi delle minacce e delle sfide per l’ordine pubblico e per la sicurezza dello Stato e dei cittadini. Mi sembra giusto a questo proposito fare un richiamo alla legge n.121 del 1981, la storica legge di riforma della polizia che fece della Polizia un Corpo non più a ordinamento militare ma civile, perché in quella legge si dice con straordinaria chiarezza che la funzione fondamentale delle forze di polizia, in particolare della Polizia di Stato, è quello di tutelare l’esercizio delle libertà e dei diritti dei cittadini, dei diritti civili, dei diritti sociali, quali sono in linea di principio sanciti in Costituzione e quali sono riconosciuti dalle leggi.

Questo credo che si debba non solo averlo in mente ma ricordarlo e farlo comprendere a tutti, questo è un vostro fondamentale compito. E naturalmente i diritti dei cittadini si devono difendere contro chi ne minaccia l’esercizio, contro i violenti, contro coloro che sono portatori dell’illegalità e addirittura di comportamenti, se non di disegni, a sfondo terroristico, eversivo. Questa è purtroppo la realtà di oggi.

Abbiamo vissuto, con i più anziani di voi, la stagione del terrorismo: è stata una stagione terribile e non bisogna mai dimenticare come abbiamo vinto quelle battaglie. Perché non bisogna solo ricordare le prove e i prezzi pagati, prezzi molto cari anche in termini di vite umane, per gli appartenenti alle forze di polizia, alle Forze Armate, alle istituzioni, alla politica : furono in quegli anni colpiti appartenenti a tutte quelle diverse sfere della società e dello Stato. Ma quella battaglia fu vinta perché ci fu una grande coesione nazionale e ci fu un grande sostegno all’azione di quanti combattevano e puntavano a reprimere e a sconfiggere il terrorismo. E ci si riuscì, questa rimane una pagina molto bella della storia della Repubblica italiana.

Ma oggi abbiamo qualcosa di diverso: da un lato dobbiamo constatare che c’è una crisi economica che è diventata anche una crisi sociale molto acuta, molto pesante (abbiamo quasi toccato la soglia del 13% come tasso di disoccupazione : 3 milioni di disoccupati, tassi elevatissimi di disoccupazione giovanile, e tutti questi dati negativi sono ancora più negativi e pesanti nelle regioni del Mezzogiorno). Di fronte a questo malessere dobbiamo dire che c’è stata, nell’insieme, una non rassegnazione ma un’auto-accettazione responsabile dei vincoli in cui anche l’azione pubblica è stata posta dalla crisi nel nostro come in altri paesi. Però le immagini ricorrenti di certe piazze fatte oggetto di azioni distruttive (basti pensare a quello che è successo in Grecia, ad Atene) e le immagini che abbiamo visto anche in altre capitali europee, in Italia non le abbiamo viste. Non possiamo quindi considerare certe manifestazioni di illegalità in questi ultimi anni come espressione di una autentica protesta sociale : questa si è da noi sempre contenuta in limiti compatibili con l’ordine pubblico e con la legge. Inoltre, non abbiamo nemmeno più, come si ebbe negli anni lontani che precedettero il terrorismo, un qualche movimento di contestazione diffuso tra le giovani generazioni come quello che poi negli anni ’70, entrò in conflitto, in vero e proprio scontro armato con le forze rappresentative dello Stato.

Oggi abbiamo però dei focolai di violenza e dei nuclei di aggressività che sono molto pericolosi e che, in ultima istanza, rappresentano una minaccia per tutto l’ordinamento. Poi concretamente, di volta in volta, essi rappresentano una minaccia per i cittadini di Roma, per i cittadini di Torino, e così continuando. Voi avete quindi un compito molto delicato, molto difficile, in prima linea voi e le altre forze di polizia a competenza generale.

Qui apro una parentesi, perché è un altro argomento di attualità: in tutti i campi dell’azione pubblica e in tutti i capitoli di spesa del bilancio dello Stato occorre intervenire con delle misure di risparmio e razionalizzazione: anche, quindi, nel guardare al dato che è caratteristico del nostro paese – e mi permetto di aggiungere a scanso di equivoci, un dato insopprimibile – cioè la pluralità delle forze di polizia, una forza di polizia a ordinamento militare e una forza di polizia a ordinamento civile come grandi forze a competenza generale, così come accade anche in Francia e Spagna. Molto c’è da fare però per rendere efficiente il coordinamento, per mettere in comune servizi e mezzi in maniera da razionalizzare e risparmiare. Queste grandi forze di polizia, nel loro insieme, come anche nella loro distinzione e nella loro collaborazione, sono il presidio più prezioso di cui dispone lo Stato e di cui, torno a dirlo ancora una volta, dispongono i cittadini per la loro sicurezza e per il libero esercizio dei loro diritti.

Quindi guai ad alimentare – e c’è chi tende a farlo – un clima di diffidenza nei confronti delle forze di polizia e specificamente della Polizia di Stato, specie viste nel momento del loro impiego in servizio di ordine pubblico. Alimentare questa diffidenza, se non avversione, è veramente un danno molto grave che si reca alla vita democratica del paese, che si reca al nostro edificio istituzionale, ed è dovere del governo, delle istituzioni, delle forze politiche, dell’informazione scritta e televisiva reagire a questi atteggiamenti che comunque serpeggiano. Forse serpeggiano meno dove è più frequente ed è più virulento l’attacco delle forze dell’illegalità e della violenza (penso anche a quello che è accaduto qualche giorno fa a Torino). Oltretutto abbiamo qualcosa di abbastanza nuovo, cioè l’attacco di queste milizie, di queste frange armate, di queste frange aggressive non solo nei confronti di certi obbiettivi specifici (pensiamo alla famosa linea TAV), non solo nei confronti dell’istituzione forze di polizia, forze di sicurezza dello Stato, ma nei confronti di singoli partiti politici, qualcosa che però fa capire meglio come si debbano – da parte di tutte le forze politiche e parlamentari – considerare inaccettabili, inammissibili, di fronte alla necessità di reprimere le presenze violente nelle piazze o negli stadi. Chi si presenta con le spranghe, chi si presenta con le bombe-carta, chi attacca, e attacca senza scrupolo anche sapendo di poter colpire molto gravemente, e chi incendia e devasta : su questo ci deve essere una intransigenza assoluta, un rigore di cui voi siete l’espressione più importante e nello stesso tempo più esposta. E meritate, le forze di polizia meritano, il riconoscimento e rispetto che la grande maggioranza degli italiani nutre per loro, come si vede anche quando si studiano gli indici di fiducia, gli indici di consenso nei confronti delle istituzioni, della politica e così via, e viene riconosciuto quel che è giusto riconoscere alle forze di polizia.

Anche quando c’è un comportamento scorretto, un comportamento abusivo di singoli appartenenti a corpi di polizia e si interviene sulla base di regole anche più chiare e vincolati, ed è giusto nell’interesse del corpo intervenire per sanzionare quei comportamenti, mai questo fatto può oscurare il rispetto che è dovuto, il riconoscimento che è dovuto, alla schiacciante maggioranza degli appartenenti alle forze di polizia e all’istituzione Polizia di Stato in quanto tale.

Questo volevo dirvi e volevo però invitarvi tutti – e attraverso voi mi rivolgo a una platea molto più ampia di servitori dello Stato in divisa della Polizia di Stato – a non alimentare in voi stessi alcun sentimento di vittimismo come se foste abbandonati, non sufficientemente sorretti da tutte le forze responsabili dello Stato e della società : non dovete avere complessi di questo genere.

Sapremo reagire, lo faccio io stesso in questo momento, a polemiche indiscriminate nei vostri confronti. Ma quando qualcuno si erge malamente a vostra difesa non è ciò di cui avete bisogno. Voi avete bisogno di una convinta, seria e forte rivendicazione di rispetto per il lavoro che svolgete e per il sacrificio che compite.
So benissimo che tra i sacrifici che state compiendo sono molto seri i sacrifici di carattere economico e su questo spero che si possano – anche se la condizione finanziaria generale del Paese è quella che è – riaprire quei capitoli che è assolutamente giusto cercare di aprire. Se avremo, come contiamo di avere – e si sta operando in questo senso da parte del governo, del Parlamento, anche con provvedimenti di riforma – una ripresa dell’attività economica, dell’attività produttiva, dei consumi, si creeranno anche maggiori possibilità di riconsiderare esigenze vitali per voi e per le vostre famiglie.

Con questo spirito ringrazio vivamente il dottor Pansa, questo è il primo, per lui, di una serie di anni da Capo della Polizia (non mettiamo limiti alla divina provvidenza!) Importante è fare seriamente il vostro lavoro, dal vertice (che non è solo nella persona del Capo della Polizia, ma nel collettivo che dirige la forza di polizia) a tutte le articolazioni territoriali della vostra organizzazione che è, ripeto ancora, un’istituzione preziosa al servizio dello Stato e dei cittadini.

Palazzo del Quirinale, 07/05/2014

GR Lady Radio servizio Franco Mariani su scritte sovversive lapide vittima Terroristi

Servizio di Franco Mariani per il GR di Lady Radio, condotto da Francesco Pini, in occasione dell’apparizione, prima della cerimonia commemorativa con le Massime Autorità, di scritte sovversive sotto la lapide commemorativa che ricorda l’uccisione dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi ucciso dai Terroristi di Prima Linea il 20 gennaio 1978.

GR di Lady Radio del 21 gennaio 2014.

 

Discorso della Presidente Mariella Magi Dionisi per la Medaglia Vittime Terrorismo

Discorso della Presidente dell’Associazione Memoria, Mariella Magi Dionisi, tenuto nel Salone d’Onore della Prefettura di Firenze in occasione il 9 maggio 2010 della consegna della Medaglia d’Oro Vittime Terrorismo per il sacrificio dell’Agente Fausto Dionisi concessa dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La cerimonia si è svolta in occasione della Giornata Nazionale della Memoria per le Vittime del Terrorismo.

 

TG 3 Rai servizio sulle prime Medaglie d’Oro Vittime del Terrorismo

Servizio del TG3 della Rai sulle prime Medaglie d’Oro alle Vittime del Terrorismo.

TG3 della Rai del 9 maggio 2010.

 

TG3 su cerimonia al Quirinale per la Giornata Nazionale Memoria Vittime Terrorismo del 2011

Servizio del TG3 della Rai sulla cerimonia al Quirinale per la Giornata Nazionale della Memoria in ricordo delle Vittime del Terrorismo del 2011.

TG3 della Rai del 9 maggio 2011.

 

Dichirazione Questore Tagliente su sacrificio famiglie vittime Terrorismo

Dichiarazione del Questore di Firenze, Francesco Tagliente, sul sacrificio delle famiglie di vittime delle Forze dell’Ordine per fatti di Terrorismo.

TG RTV 38 Toscana del 20 gennaio 2010.

 

Dichiarazione della Presidente Ass. Memoria Magi Dionisi sulla vita familiari vittime Terrorismo

Dichiarazione della Presidente dell’Associazione Memoria, Mariella Magi Dionisi, sulla vita dei familiari delle vittime del  Terrorismo.

TGT Italia 7 – Rete 37 – La8 Toscana del 20 gennaio 2010.

GR Lady Radio: Rubata Corona d’Alloro in ricordo Agente Dionisi

Servizio di Franco Mariani per il Gr di Lady Radio, condotto da Francesco Pini, sul furto da parte di 4 ignoti durante la notte della Corona d’Alloro del Capo della Polizia messa in occasione dell’Anniversario dell’uccisione da parte di Terroristi di Prima Linea dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi avvenuta il 20 gennaio 1978.

GR di Lady Radio del 20 gennaio 2010.

 

GR Lady Radio: Assessore Mattei per 35 uccisione agente Dionisi, un dolore per la città

L’Assessore del Comune di Firenze, Massimo Mattei, ricorda, ai microfoni di Lady Radio, il 35mo Anniversario dell’uccisione dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi ucciso dai Terroristi.

TG Lady Radio del 20 gennaio 2013.

 

TGT su Anniversario uccisione Agente Fausto Dionisi

Servizio su Anniversario uccisione Agente di Polizia Fausto Dionisi ucciso a Firenze il 20 Gennaio 1978 da un commando di Terroristi di Prima Linea durante un agguato al carcere cittadino delle Murate in pieno centro.

TGT di Italia 7 – Rete 37 – La8 Toscana del 20 gennaio 2009,

 

Dichiarazione per TG3 RAI Presidente Ass Memoria Magi Dionisi su Terroristi e Terrorismo

Dichiarazione della Presidente dell’Associazione Memoria, Mariella Magi Dionisi, su Terroristi e Terrorismo.

TG 3 della Rai del 20 gennaio 2010.

 

Presidente Ass Memoria Magi Dionisi al TG3 su ricordo Caduti dimenticati dalle Istituzioni

Dichiarazione della Presidente dell’Associazione Memoria, Mariella Magi Dionisi, su ricordo dei Caduti dimenticati dalle Istituzioni.

TG3 della Rai del 20 gennaio 2010.

 

Prefetto De Martino al TG3 Rai su l’importanza di combattere il Terrorismo

Dichiarazione del Prefetto di Firenze, Andrea De Martino,su l’importanza di combattere Terrorismo.

TG 3 della Rai del 20 gennaio 2009.

 

Questore Tagliente su Terrorismo in Italia

Dichiarazione del Questore di Firenze, Francesco Tagliente, sul Terrorismo in Italia.

TG di Canale 10 del 20 gennaio 2010.

Dichiarazione per Canale 10 del Presidente Memoria Magi Dionisi su Terrorismo

Dichiarazione della Presidente dell’Associazione Memoria, Mariella Magi Dionisi, sul Terrorismo in Italia.

TG Canale 10 del 20 gennaio 2010.

 

Dichiarazione al TG RTV38 Presidente Associazione Memoria su vera giustizia

Dichiarazione della Presidente dell’Associazione Memoria, Mariella Magi Dionisi, sulla vera, quanto mancata giustizia per le vittime del Terrorismo e i tanti, invece, benefici ai Terroristi.

TG Rtv38 del 20 gennaio 2010.